Cos’è la SEO e a cosa serve
Con il termine SEO (dall’inglese “Search Engine Optimization” ossia “Ottimizzazione per i motori di ricerca”) si intendono tutte quelle pratiche utilizzate per migliorare l’indicizzazione, ovvero il posizionamento su un motore di ricerca dei contenuti presenti su un sito web.
L’obiettivo della SEO è principalmente quello di far comprendere al motore di ricerca che i contenuti del sito sono di qualità e attinenti alla ricerca effettuata dall’utente, per incoraggiarlo a proporli maggiormente ed in maniera più evidente rispetto ad altri. Questo porta al risultato principale che il publisher intende ottenere, ovvero aumentare il traffico sulle proprie pagine e la diffusione dei propri contenuti.
Oggi il concetto di SEO è cambiato molto rispetto al passato e la metodologia si è trasformata profondamente. Mentre prima ci si rivolgeva solo al motore di ricerca, adesso invece si privilegia il miglioramento dell’esperienza degli utenti nelle proprie pagine poiché è questo il principale metro di misura che il motore di ricerca utilizza per comprendere se i contenuti sono apprezzati o meno.
Cosa Sono le ADS e a cosa servono
Gli “ADS” abbreviazione di “advertising”, letteralmente tradotto in “pubblicità”, non sono altro che i banner pubblicitari che vediamo posizionati sulla maggior parte dei siti web, con un ritorno di tipo promozionale per chi compra quegli spazi e di tipo economico per chi li vende. Per essere efficaci devono necessariamente raggiungere molti utenti, che possono essere interessati, ed essere in grado catturare l’attenzione dell’utente che li vede.
Lo scopo della pubblicità è quello di fare revenue
L’obiettivo principale del publisher che utilizza i banner pubblicitari è quello di fare ricavi pubblicitari, e questi sono generalmente direttamente proporzionali alla quantità di traffico sui propri siti web, poiché cresce proporzionalmente anche la quantità di utenti che la pubblicità riuscirà a raggiungere e a coinvolgere. Naturalmente ci sono anche altri parametri per misurare se il tipo di utente raggiunto vale più o meno di altri a livello pubblicitario, ma non ci soffermiamo su questo per adesso.
Ma quindi, che rapporto c’è tra SEO e ADS?
Un publisher che riceve molti visitatori dal motore di ricerca sarà molto interessato a monetizzare al meglio il traffico che riceve ed, allo stesso tempo, sarà molto attento a fare in modo che quella monetizzazione non penalizzi il sito lato SEO, poiché questo comprometterebbe i risultati futuri con una diminuzione di visitatori nel medio periodo. SEO e pubblicità quindi per un publisher di questo tipo sono due facce diverse della stessa medaglia.
Seo e ADS: possono convivere?
“L’inserimento di un banner peggiorerà il posizionamento sui motori e la SEO del mio sito web?”
La risposta è DIPENDE!
In generale la pubblicità viene percepita dall’utente come elemento di disturbo, d’altra parte per il publisher questa è uno strumento necessario per permettere all’utente di fruire dei propri contenuti in maniera gratuita. Se i banner vengono erogati senza curarsi di ciò che sarà l’esperienza utente allora si, questi potrebbero compromettere l’indicizzazione sul motore. Se invece la pubblicità non supera la soglia di tollerabilità per l’utente allora non sarà certamente penalizzante.
Ma come si misura il livello di “disturbo” che la pubblicità genera nel visitatore?
Il motore di ricerca può imporre dei requisiti tecnici di velocità e performance a livello di risorse utilizzate per invogliare i publishers a porre attenzione a questi parametri: un sito web veloce sarà fruibile dall’utente in maniera più soddisfacente. D’altra parte ciò che da veramente al motore di ricerca un metro di misura realistico della percezione dell’utente è l’analisi del suo comportamento.
Facciamo un esempio comprensibile, anche se molto semplicistico. Un visitatore, dopo aver fatto la sua ricerca sul motore, clicca sul primo risultato e poi, dopo qualche secondo, torna indietro sui risultati di ricerca per cliccare sul secondo risultato: questo comportamento sarà un indicatore importante per il motore di ricerca, se infatti qualcosa per il visitatore è andato storto con il primo risultato allora è possibile che per quell’utente il secondo risultato potrebbe aver fornito un contenuto più attinente o meglio fruibile.
Posizionamento delle ADS in linea con l’ottimizzazione SEO
È chiaro quindi che un sito web per essere ottimizzato per bene dal punto di vista della SEO, oltre a fornire contenuti di qualità e facilmente comprensibili dal motore di ricerca e dagli utenti, deve anche essere ottimizzato dal punto di vista della velocità delle pagine e della loro interfaccia: non deve avere elementi di discontinuità o di confusione, ne a causa dei contenuti, ne a causa della pubblicità.
EADV fornisce ai suoi publisher un “magic code” (o più semplicemente un codice javascript) ASINCRONO, che viene caricato in maniera indipendente rispetto al caricamento del sito web, e che privilegia il caricamento dei contenuti del sito rispetto al caricamento della pubblicità: da ciò ne deriva che se il sito ha una performance scadente per vari motivi (che penalizzeranno inevitabilmente il posizionamento sui motori di ricerca e che possono essere dovuti, ad esempio, ad una cattiva gestione dei contenuti o a performance di caricamento scadenti) allora anche i banner che verranno erogati avranno una performance inevitabilmente comparabile con le prestazioni del sito web.
In EADV inoltre tendiamo a privilegiare configurazioni non invasive e leggere, in linea con quello che è il layout del sito e senza mai stravolgere i contenuti degli articoli, che sono l’obiettivo principale del visitatore.
Con questa metodologia quindi la pubblicità non è un deterrente nei confronti dell’indicizzazione sul motore di ricerca, ma permette al publisher di raggiungere il perfetto connubio tra massimizzazione del traffico e massimizzazione della revenue pubblicitaria.
In conclusione quindi, se un publisher si cura in maniera efficace dell’esperienza utente, della qualità delle pagine a livello di template, della qualità dei contenuti che fornisce e delle performance del sito, allora esso non verrà penalizzato lato SEO anche con l’utilizzo della pubblicità. Naturalmente questo è vero se anche il fornitore della piattaforma pubblicitaria si cura, come fa EADV, di sviluppare e fornire prodotti che rispettino gli stessi, elevati, standard del publisher.